giovedì 27 ottobre 2016

"Speriamo crepi di cancro da giovane". Le parole scottanti di una vegana


Scottano più della griglia con cui cucino le bistecche.
Visto che qui siamo sempre in tema mortifero, parliamone. Parliamo dell'augurare la morte.
E' succeso su facebook, ormai l'indomabile zoo delle peggiori specie umane, sotto la foto di un bambino che sta addentando una grande bistecca tenuta tra le sue mani.
Lo scandalo per il commento dell' animalista Roberta (ometto il cognome), è stato immediato. Mentre scrivo, decine e decine di insulti fioccano al secondo sul suo profilo, e per quanto io non approvi certi linguaggi (darle della zoccola non serve a nulla, e non è in alcun modo correlato), la gogna pubblica è ormai cosa inevitabile.
Un commento tanto crudo quanto scottante, e benchè non possa essere giustificato in qualsiasi caso, l'essere rivolto ad un bimbo molto piccolo ha subito fatto incendiare il web.

"Speriamo crepi di cancro da giovane".

Queste le parole rivolte al bimbo, da parte di una persona che lotta per la salvaguardia e il benessere degli animali, da cui ci si aspetterebbe una certa sensibilità.
Perchè tutte le vite, dovrebbero avere lo stesso valore, uomini e animali. Chi ha amore solo per una specie a discapito di un'altra, perchè non è in grado di accettare le differenti scelte altrui, significa idealizzare e plasmare a piacimento il mondo per il proprio egoismo.
Non certo per il rispetto per la vita di una creatura.

Talvolta auguriamo la morte, perchè la rabbia e l'odio ci fanno parlare, perchè pensiamo che certe cose non dovrebbero esistere.
Non dovrebbero esistere comportamenti che comportano danno. Non dovrebbero esistere cose come bambini ricoverati in ospedale a causa di diete vegane errate. Chi causa tutto questo? Noi, le persone.
Ecco perchè si arriva ad augurare la morte a queste persone, o ad altre. Per Roberta non dovrebbe esistere l'uccisione degli animali per nutrirci. Ecco perchè, ad una persona che mangia carne, augura la morte. Cosa è giusto e cosa è sbagliato? 
Ci rendiamo conto che non siamo capaci di vivere senza danneggiare gli altri, senza amor proprio innanzitutto, siamo una brutta specie. Anche quando abbiamo ragione, dobbiamo infierire in modo tale da metterci automaticamente al livello di chi ha sbagliato.
Pur sostenendo una causa o l'altra, il rispetto dovrebbe restare dominante, sin dalle fondamenta.
Io ho augurato la morte? Ci casco come tutti, perchè l'umano è della filosofia "se tu mi fai male io rendo il male a te. Se tu mi rispetti io ti rispetto". Ma con cognizione di causa, seguire certi stili di vita scartando ciò di cui abbiamo bisogno, specie se fatto con irresponsabilità, porta a quello.
A stare male, a morire nelle proprie convizioni. Il peggio però, accade quando le proprie scelte portano a morire gli altri, nel tentativo di imporle.
Un po' come le mamme che non fanno vaccinare i bambini.
Un po' come chi si rifiuta di curarsi con gli antibiotici.
Un po' come chi si fissa con questa ignorante filosofia dell'only natural, ricordandovi che non tutta la natura è "bene". Anzi, la natura è davvero impietosa.  E in chissà quali condizioni ci si ritrovava a vivere, o morire, quando non si aveva ancora la fortuna che abbiamo oggi, di poter contare sulla medicina o su quello che chiamiamo consumismo, ma che è utile e non frivolo.
Tutte cose che volendo si rispettano (fino ad un certo punto), ma che al posto di tenersi per sè, si cerca di spargere peggio di un cancro come verità assoluta, tirando dentro nel baratro chi pecca di ignoranza. Un po' per propria colpa, un po' no, perchè ormai la cattiva informazione dilaga, e bisogna tornare a fare luce su quelle che sono le fonti attendibili.

Vi racconto una storia, che c'entra in modo indiretto.
Diversi anni fa, mi imbattei nella richiesta di un conoscente: la sua gatta stava molto male, e chiedeva consiglio sul da farsi. Consigliai di rivolgersi immediatamente ad un veterinario. Poi arrivò qualcun altro, una signora di circa mezza età:
"Curala con l'acqua! L'acqua è fonte di benessere! L'acqua è vita, perchè la vita è fatta di acqua. Vedrai che satrà meglio".
Mai avrei voluto aizzare una polemica in una situazione che aveva già del tragico, ma mia cara, se tu curi il gatto con l'acqua quando ha chiaramente un problema che va operato o curato con i dovuti farmaci, muore.
Certo, la morte è naturale, immagino che i puristi lo accettino senza scomodarsi nello sfruttare i mezzi che abbiamo oggi  grazie alla ricerca. Se il gatto fosse vissuto libero, sarebbe stata la natura a prenderselo, no?
Invece ha una famiglia, e per quanto "innaturale" a tuo giudizio, se lo puoi aiutare fallo  senza destinarlo a morte certa per convizioni sul complottismo. Si parla di gatto, ma questa storia vi fa capire come i ragionamenti, che sia per un motivo o un altro, siano simili e si applichino con tanta sconsideratezza ovunque e verso chiunque.

Quei genitori vegani che hanno lasciato morire loro figlio per le proprie ideologie/stile di vita, o per credere che i vaccini comportino l'autismo, come si sentono? Leggevo un meme: "mio figlio non ha fatto il vaccino ed è morto. Però almeno non è diventato autistico!".
Che degrado, e sarà sempre peggio anno dopo anno.
A voi quindi che vi accanite su un bambino che si mangia una bistecca, che gli negate il benessere credendo che la natura possa essere la soluzione per ogni cosa, a voi che alimentate la cattiva informazione: per voi rispondono gli organi di competenza, fortunatamente. Fatevi un paio di domande.
E fatti un paio di domande anche tu che mi leggi, che sei stato ricoverato in ospedale a  causa di una dieta sbagliata per gravi carenze, ma sei ancora convinto di avere ragione vantandoti di esserti fatto portare in mensa cibo vegano, e che la scienza mente.
Concludo dicendo che il reale cancro siete voi. Ma anche invitando i genitori e chiunque pubblichi le foto dei propri figli/nipoti e minori, a fare attenzione. Se proprio volete condividerle sui social, assicuratevi di impostare la visibilità solo ad un pubblico stretto di persone fidate, evitando così di lasciarle alla pubblica mercè.


Rigorosamente con paint per venire incontro ai vostri cervellini elementari! :-D

Aggiornamento dell'ultima ora sui fatti avvenuti: Riguardo il commento di questa Roberta, qualcuno gridava al fotomontaggio a scopo diffamatorio. Pare tuttavia che effettivamente il tutto sia stato immortalato, con tanto di link alla fonte originale, per cui reale. La foto del bambino che mangia la carne però, pare sia stata postata da qualcuno su un gruppo vegan apposta per stuzzicare. Quindi al solito il punto definitivo è: vegano o non vegano, la gente è scema e basta. Fate solo peggio con il provocare.
Ultimo ma non meno importante, so bene quanto sia brutto etichettare. Ci sono persone che, pur avendo fatto delle scelte, non danno alcun fastidio. Tutta la mia perplessità si rivolge chiaramente alla fetta di persone che risulta altamente nociva alla scoietà, nonchè allo stesso gruppo di appartenenza, mal dipingendo così tutto il genere in questione. E' sottinteso dunque che ci sono casi e casi, seppur abbia parlato in linea generale.


martedì 25 ottobre 2016

This is Halloween!


Halloween è alle porte,
e prima di accorgersene osservando il calendario, ci si accorge osservando i reparti dei supermercati che sfoggiano tutta la mercanzia macabra per la famosa notte delle streghe.
Ninnoli scheletrici, pipistrelli e ragni di gomma, falci e forconi di plastica, addobbi festaioli che paiono riesumati da una tomba, costumi, e chi più ne ha più ne metta. Senza dimenticare la cara intramontabile zucca, derivata dalla storia dell'anima dannata di Jack 'O Lantern e divenuta poi il simbolo  halloweeniano per eccellenza.

Una simpatica candela che mi è stata regalata!

A proposito di costumi: se proprio volete scegliere di indossare i panni della sexy infermiera, almeno optate per quelle di Silent Hill :›

Naturalmente non posso esimermi dal dedicare ad Halloween, che da sfoggio di tutto questo horror in pieno stile jella come piace a me, un post sul mio dinebresco blog.
Non voglio dilungarmi su quel che trovereste ovunque in rete, dal principio che non sia una "nostra" festa (in realtà presente dai tempi antichi) alle polemiche sul consumismo, dalle origini storiche dell'evento (Samahin, festa celtica) al fatto che effettivamente le varie macabrità orrorifiche siano state poi assunte negli anni, subendo così altri dirottamenti (americanate?).
Qui trovate tutto, se siete curiosi: Storia di Halloween.

Io mi limiterò, oltre illustrare una piccola parte dei miei acquisti a tema, a ricordare i tempi più o meno adolescenziali in cui questo uso & costume non era ancora così noto qui (almeno per la mia esperienza), ma che poco a poco i ragazzini sotto casa iniziavano ad apprenderne le usanze, riferendomi in particolare alla pratica di bussare alle porte delle varie case ed esordire con il noto "dolcetto o scherzetto?"

Si parla degli anni novanta inoltrati, quindi un periodo ancora piuttosto recente, quando iniziavano a spargersi le voci ed accogliere per la prima volta, le usanze moderne tramandate da America e Inghilterra.
Non avevamo i supermercati zeppi di ogni genere di accessorio per l'occasione, nè tanto meno i cestini appositi per la raccolta dei dolciumi. Spinti dalla curiosità e da una pratica che risultava tanto divertente agli occhi dei ragazzini, ci si organizzava in piccoli gruppetti:
<Questa sera è Halloween!> dopo una scorpacciata preventiva di pizzette fritte pomodoro e grana, <Busseremo a tutte le case del vicinato>. Senza andare oltre certi limiti però, perchè la mamma di quell'anima dannata del mio friendzonato d'infanzia, era sempre pronta ad effettuare nuovi e meravigliosi record di un'altra spaventosa usanza: il lancio della ciabatta.
Non avendo i costumi, si girava vestiti di nero, con i genitori a casa preoccupati che il vicinato potesse venire a lamentarsi.
Astucci, barattoli e cappellini erano i mezzi per la raccolta delle donazioni dolcifere...
e immancabilmente, era già tanto se tornavano a casa con un biscotto!

Tutti coloro che aprivano la porta al nostro bussare, per lo più ignari anziani sprofondati nella loro poltrona a guardarsi al buio una soap o un film, non sapevano cosa fosse Halloween (anche noi non ne sapevamo di certo nulla oltre l'elemosinare pasticci), e non avevano caramelle in casa. Così capivamo che era inutile bussare alle abitazioni dove vivevano solo vecchi solitari: i migliori per fare affari erano quelli con i nipoti, perchè ad un nonno non mancano mai i bon bon o il cioccolato.
Non che però la situazione fosse diversa, anche in caso ne avessero semmai notizia. La risposta infatti era sempre la medesima, con cognizione di causa, non certo con l'ingenuità di noi ragazzini:
"Halloween non è una nostra festa ragazzi, è roba da americani! I vostri genitori non vi dicono nulla che girate a quest'ora a disturbare il vicinato?".
Lì ci vergognavamo un po'. Effettivamente i genitori restavano sempre in dubbio, ma l'avevamo sempre vinta noi.
Alla fine qualche anima magnanima la si trovava, e qualche caramella o un biscotto da dividerci in gruppo, riuscivamo ad ottenerlo.
Chi si era fatto su una risata e aveva ringraziato per la simpatica visita, chi un po' impietositi da un branco di ragazzini che cercava di aggrapparsi a qualcosa che non ci apparteneva, spinti da uno semplice scopo, quello di un puro quanto forse "banale" divertimento. Inusuale senz'altro, per i tempi.

La migliore occasione avvenne un anno, forse il '99, in cui fummo accolti in una grande casa (ove si era appena trasferita una famiglia), e ci offrirono un vassoio intero di canestrelli.
Erano due persone anziane che si dedicavano al volontariato e amavano i bambini, e che si stavano intrattenendo in un raduno familiare con altri membri e amici.
La cosa curiosa, se ci ripenso oggi, è che una volta ritrovati ben accolti, senza che nessuno accusasse "ma Halloween non è una nostra usanza, andate via!", ci sentivamo comunque un po' in imbarazzo, come se fossimo entrati in casa d'altri di prepotenza. Ma non era così tragica chiaramente. Quella sera finì felice e calorosa, un calore ricevuto da sconosciuti già, con tanti sorridenti saluti e la pancia piena.

Questi sono i ricordi più cari che ho della mia infanzia/adolescenza, legati a questa magica notte che sa sempre suscitarmi sensazioni particolari.
Oggi sono una donna troppo cresciuta per mettermi a fare dolcetto o scherzetto, ma certamente saprò tramandare la tradizione a mia nipote.
O forse, sarò semplicemente quella che dovrà ricordarsi di tenere in casa un po' di caramelle!
Nel mentre sfoggio quegli oggetti decorativi che tanto adoro, e che penso esprimano una piccola oscura parte della mia anima.
Sono solo alcuni, perchè il resto non li ho potuti fotografare, ma spero possano essere di ispirazione anche a voi durante i preparativi per Halloween!
Vi anticipo infine che sto preparando, spero per tempo, una piccola favoletta ispirata a dei buoni biscotti a formati teschio acquistati di recente.


Non aspettatevi chissà che cosa, seppur sarà corredata da disegni, volutamente in stile infanzia. Ma sempre con un tocco gotico!
Ed ora la parola alle immagini.

Dinebra


Siete donne e volete sfoggiare un look mortifero anche negli accessori? Io vi consiglio la borsetta a forma di bara: vi assiciro per esperienza quotidiana che non passerete inosservate. Nemmeno ad Halloween! Io l'ho acquistata presso uno stand ad una fiera del fumetto di Milano, ma purtroppo non ho più il loro biglietto da visita. Sono certa tuttavia possiate reperirla con facilità su internet. Il costo si aggirava intorno ai 40/50 euro.
Se avete un bel costume da scheletro invece, ma non volete rinunciare alla vostra femminilità, unite l'utile al dilettevole: una borsa bianca o scura con un teschio, abbastanza capiente da farci stare un mort... emh, tutti i dolciumi raccolti, sarà un'ottima scelta. Su EMP sono sicura di avere visto, qualche tempo fa, delle valide alternative.
L'altarino dinebrico: non potete non ammettere che, i carciofi spinati fatti seccare, siano estremamente goth! Qui abbiamo due porta candele a forma di scheletri con tanto di veste da setta oscura, un teschio porta oggetti il cui cranio si apre e fa da coperchio, un ragno nero di plastica che fa sempre scena, una lampada a forma di candelabro, una pergamena in pelle arrotolata per gli incantesimi, e un altro teschio, di cioccolato: questo l'ho trovato in un centro commerciale, ed era in vendita presso lo stand di un signore che realizzava sculture dolciarie. Penso che su internet tuttavia, possiate trovare comodamente degli stampi per realizzare da voi, dei dolci a tema Halloween (specie su Etsy). I due porta candele e il porta oggetti, che poi credo potrebbe tranquillamente fungere da posacenere, vengono da un negozio al piano superiore dell'Orio center, in provincia di Bergamo: vendono oggetti di questo genere, oltre vestiario in pelle e borchie varie. Per creare delle pergamene degne di una strega, potete optare per il metodo classico che adoperavo da ragazzina. E' sufficiente un normale foglio bianco: macchiatelo e sporcatelo con del tè ad esempio o del caffè. Creerà un effetto invecchiato. Stropicciatelo e, infine, usate la fiamma di un accendino per realizzare macchie  e bruciature lungo i bordi, in maniera irregolare. "scottate" anche le zone centrali del foglio ma ATTENZIONE A NON DARGLI FUOCO, plis, dovete cercare di rendere solo delle sfunature scure. Non mi assumo responsabilità. Potete scrivere sopra i vostri incantesimi, dei messaggi, oppure disegnare una mappa per una caccia al tesoro tutta halloweeniana. Una volta preparata, arrotolate e legate con un nastro colorato.
Anche questo l'ho trovato nello stesso negozio citato dell'Orio center. Un altro porta oggetti, questa volta a forma di bara. Io ci tengo le mie chiavette usb, nonchè gli orecchini a forma di scheletro.
Mettete il caso abbiate preparato una bella torta a tema Halloween, adoperando delle fialette di aromi per dolci. Ebbene, NON BUTTATELE! Fate come me e utilizzatele per creare delle deliziose e piccole pozioni magiche! Innanzitutto, modellate un qualsiasi tappo di sughero con un taglierino, in modo da creare un più piccolo tappo che possa entrare nell'imboccatura della vostra boccetta. Per il liquido invece è molto semplice: versate all'interno dell'acqua, e fate scaricare la punta di un pennarello del colore che preferite, pucciandola. Et voilà, colorerà tutta la vostra acqua dando l'idea di un qualche filtro! Più tenete immersa la punta, maggiore sarà l'intensità del colore.
Sullo sfondo è visibile in parte un portachiavi con teschio cornuto, ed un fermaglio a forma di mano di scheletro trovato nelle patatine san carlo junior (ebbene si, ma io l'ho ricolorato) .
Se invece Halloween vi stressa e basta, tranquilli, c'è chi pensa anche a voi! Ecco un bell'antistress morbidoso a forma di teschio, dirattamente dalle collezioni dell'Auchan e giunto in mano mia.
Questa che vedete, è una delle mie due bambole macabre, che ho chiamato Grenth. L'altro è uno scheletro che regge a sua volta un teschio, che indossa un mantello con cappuccio e che ha addirittura gli occhi che si illuminano.  Non solo: tra il mio arsenale ho anche una finta pala da becchino, dei catenacci, un campanello a forma di lapide, ossa (di plastica eh!) e altra roba al momento messa via per il mio trasloco. Non ho quindi le foto.
Considerate anche la realizzazione di scenari. Un presepe in versione Halloween è troppo blasfemo? Io in ogni caso vi lancio l'idea. Questo scenario che sembra uscito da una grotta oscura, l'ho fatto per un set Lego che ho acquistato tempo fa. Si tratta semplicemente di un cartoncino spesso piegato, su cui sono state modellate in modo grezzo e casuale, delle rocce con il DAS. Usate la colla a caldo per incollare le varie parti. Quanto il das è essicato colorate tutto con gli acrilici. Fate una base scura e date poi delle sfumature bluastre con una spugnetta umida. Passate a secco del bianco o grigio in modo leggero sulla superficie delle pietre, così da esaltare i rilievi e la texture. Infine come ultimo tocco, per fare l'effetto ragnatela congiunta  tra una roccia e l'altra, usate ancora la pistola della colla a caldo (di solito sfilaccia che è un piacere!)
Ora si che lo scenario di Shelob del Signore degli Anelli è realistico! Tenete buona l'idea per i vostri scenari halloweeniani.
Questo forse non vi dirà nulla e sembrerà brutto, ma non badate tanto al disegno, quanto all'idea: ho trasformato il tubo delle pringles, in un porta fiori fatti seccare. Dipingetelo e decoratelo come desiderate (candelone da cimitero?) per la vostra festa halloweeniana, fate dei fori sul coperchio, e infilateci dentro dei fiori appassiti o altre macabrità per dare un tocco decadente. Queste forme possono prestarsi ad altre e numerose idee a tema e non.
Siete stanchi dei soliti costumi? Provate a trasformarvi in una vostra versione morta e sepolta, mummificandovi brutalmente con l'uso del make up e adoperando spray colorati bianchi o grigi per capelli. Tenete con voi uno specchio portatile, possibilmente stile gotico (nei mercatini dell'usato c'è sempre qualcosa), ove incollare sopra una vostra foto dove apparite ancora giovani e belli. Proteggetela con un foglio trasparente di plastica. Non sarà un'idea particolarmente originale, ma potrebbe fare il suo effetto se volete spaventare e non passare per le sexy poliziotte o diavolette porno di turno.
Tutte a scegliere la migliore parrucca per il vostro bel costumino da Morticia. E se invece adoperaste un trucco e parrucco davvero inquietante, calvo e torturato? Io vi propongo la rappresentazione delle Sorelle del Sangue tratte dal videogioco "Shadowman".Vi assicuro che facevano davvero PAURA! Usate lenti a contatto bianche e colore per body painting come i prodotti kryolan per trasformarvi in inquietanti monache. O in una versione femminile dello zio Fester ^__^ . *ps- se la firma originale dell'immagine è stata sotituita con il link al mio blog, è perchè sono io l'autrice di tale fan art, ma non volevo lasciare il riferimento alla mia pagina deviant art poichè fuoriluogo. Questo solo per scagionare -possibili- accuse di violare il copyright altrui.*

Maleficent va meno di moda rispetto allo scorso anno, ma tira ancora: ecco una versione "poco sbattimento". Se trovate un finto corvo, siete a cavallo. Scegliete un abito elegante e scuro, che vi lasci le scapole in vista. Fatevi aiutare da qualcuno per realizzare delle cicatrici sanguinolente, li dove vi sono state strappate le ali. Si possono fare usando, per i rilievi di pelle, della carta assorbente e vinavil, emulando i brandelli. Infine, un paio di corna curve in testa e ci siamo, senza impazzire.
E che ne dite di una rivisitazione dark della principessa Peach di Super Mario, con una sanguinolenta scritta "Sorry Mario, but your princess is in another castle"? Tenetevi qualche bel funghetto velenoso, il cappello di Mario strappato e macchiato e un inquietante quanto sorridente Toad! ^_^
Come ultima idea da suggerire, vi proporrei un costume da fare in coppia: potete inscenarvi a marionetta gotica o horror, disegnandovi i vari segni delle giunture con il make up in modo da rendere l'idea di una bambola assemblata. Il vostro accompagnatore, sarà il vostro burattinaio: ad egli il compito di sostenere la croce di legno a cui saranno congiunti i fili (polsi e caviglie). Attenti a non annodarvi!
*Immagine puramente indicativa. Foto originale di Fabio Berg ©, per cui ho lavorato in veste di post produttrice*
Bene, siete arrivati fin qui sani e salvi? Ottimo. Tutorials e altro li trovate davvero ovunque sulla rete, mentre per gli acquisti ci sono i principali canali, ebay, amazon,  emp e via andando tra i centri commerciali o negozi cinesi. Le mie proposte forse non saranno tutte interessanti, ho dovuto scavare un po' tra la roba in fossa, ma spero vi siano almeno di qualche ispirazione. Buone idee a tutti e a prestissimo con una bella favola della buonanotte!


lunedì 3 ottobre 2016

Vodka teskio per una degna becchina... anzi, bekkina!

Io non bevo.

A dirla tutta si, bevo: bevo acqua, del resto sono pur sempre un essere umano con i suoi bisogni quotidiani.
"Purtroppo" non tracanno abbastanza alcolici, il che è diverso, anche perchè l'ultima volta che ci ho provato, sono finita in coma etilico.
I ricordi che conservo su quella vicenda sono tra il "mmah" e il "mumble", e non è che abbia così voglia di parlarne giacchè mi è valso lo zimbello di famiglia.
La cosa che tuttavia mi è rimasta più impressa, tanto da ridestarmi seduta stante (più o meno...), è: cribbio, se mi scappava la pipì.
Io ero su quel letto d'ospedale con la flebo attaccata, e la vescica che non avrebbe retto un minuto di più.
<<Mi scappa la pipì>>, dico all'infermiera.
<<E' normale!>> risponde e aggiunge, tanto per farmi stare peggio <<E probabilmente vomiterai questa notte>>.
<<Non ha capito>> insisto<<Mi SCAPPA. Io la DEVO FAREADESSO!>>
E radiosa:
<<Tranquilla adesso ti mettiamo un catetere vescicale!>>.

Cosa? 
Nella mia testa, molto lentamente, mi ripeto C A T E T E R E.

NO.
No no!
Nononono, nessuno mi avrebbe smutandato e nessuno mi avrebbe infilato alcunchè nei genitali. Così decido e così faccio:
Ormai sul punto di farla addosso, pur di evitare un cannuccia su per l'uretra, mi alzo sulle mie ubriache gambe, trascino il carrellino con la mia flebo, e mi arrangio da sola, scappando in cerca di un bagno.
Immaginatevi una ubriaca trascinarsi la flebo a zonzo per i reparti.
Questa procedura si è ripetuta altre quattro o cinque volte, inutile dirvi di non imitarmi, visto che con l'ago in vena mi sono fatta malissimo, ma il bello è che l'infermiera manco si è accorta.
C'era tanta gente, era un capodanno precisiamo!

Comunque, tutto questo per spiegare perchè non amo superare certi miei limiti, e come mai dopo quella vicenda non ho più osato pasticciare con gli alcolici.
Magari un limoncello quella volta ogni tanto, che per qualche ragione a me ingota risulta afrodisiaco, oppure un Cynar per mantenere la mia nomea di "carciofa".
Quando mi trovo al supermercato, è difficile trovarmi bazzicare nella sezione dei vini e dei super alcolici.
Ieri però, per qualche ragione, ho desiderato inoltrarmi tra quei sinistri scaffali.

Qualcosa mi chiamava.

Qualcosa che è un segno, che la jella è sempre con me, perchè come metto piede nel reparto e alzo lo sguardo, mi si affaccia lei:
una magnifica bottiglia di vodka A FORMA DI TESCHIO.
Meraviglia per una becchina del mio calibro.
Torno a casa felice, iniziando a cercare su internet le ricette che impiegano la Vodka in cucina, poichè chiaro che non la berrò.
Io l'ho comprata per la bottiglia!




 E' ottobre dopotutto, finalmente anche per me è tempo di shopping (mortifero), approfittando della commercializzazione Halloweeniana!


giovedì 22 settembre 2016

RIP: Ritornando In Pista.

Dove "pista" sta per strada, ma in tanti confondono un po' le cose.
Fatto sta che era un po' di tempo che non prendevo la macchina e quindi che non mi capitavano gli storditi alla guida, ma oggi il fato ha deciso di regalarmi una bella perdita di tempo: già perchè più che alla "guida", direi una stordita in sosta, nel bel mezzo della strada di un parcheggio. Per l'appunto, arrivo a cercare parcheggio, anche con una certa fretta, perchè ormai è quasi l'ora dell'appuntamento in ospedale. Mi ritrovo sta qua ferma davanti a me che non si muove nemmeno quando si accorge che sono dietro, incolonnata. Penso che magari, qualcuno stia uscendo ora dal parcheggio e quindi ella stia solo attendendo di avere il posto libero. Invece resto li, tipo 10 minuti. Nessuno esce, questa non si muove, i vu comprà in fondo osservano incuriositi. Non posso fare inversione dato che mi ritroverei contromano, e questa non mi da comunque lo spazio per farlo. Non posso manco andare in retro (non sto a spiegare l'incrocio, sappiate che non si può e basta, a meno che non vogliate ritrovarvi qualcuno piombarvi addosso). Posso solo sperare di andare avanti, per uscire perchè è tutto pieno, ma questa qui non si schioda, anzi, resta beatamente in mezzo ai coglioni.
Do un colpo di clacson: sussulta. Buongiorno eh? Si sposta di cinque centimetri più avanti. Okay, fare uno sforzo in più? Niente, continua a bloccarmi la strada. Do colpi di clacson decisi, una, due, tre volte, e questa (che nel mentre aveva pure spento la macchina - avete capito, nel bel mezzo del passaggio-), riaccende il motore e inizia a fare la sua gran scenata isterica, incazzandosi e prendendosela con me lanciando insulti. Ricapitoliamo: lei blocca il passaggio a ME, e anzichè incazzarmi io si incazza lei? Dopo che ho anche aspettato per minuti? E come ti scavalco, hop-hop gadget macchina sollevati? Purtroppo non ho il carroarmato, chiaramente le passerei sopra senza pensarci. Questa tuttavia mica la capisce che non concede alcuno spazio FISICO necessario per farmi passare, così si limita a scostarsi appena sulla sinistra, pensando che io a destra possa finalmente andarmene. O cretina, lo vedi che la strada è troppo stretta e ci passa una macchina per volta?
Arrivo al limite, e inizio a suonare il clacson in germidiotese. Questa, incazzatissima, fa una partenza a tutto turbo, finalmente spostandosi e guidando come se qualcuno le avesse infilato la cocamentos nel deretano. Il tutto sempre davanti ai vu comprà tanto allibiti da essere diventati bianchi, che iniziano a farmi il pollicione in su e incitare "BRAWA AI FADO BENE!".
Si ma pensate che sia finita? No, la stordita torna indrè. Torna incazzata facendo la rotonda, allo stesso punto di prima, dopo che finalmente sono riuscita a passare. E poi non bisogna augurare a certa gente recidiva di crepare? Certo, magari bisogna aspettare i loro comodi, perdere gli appuntamenti e portargli pure il caffè :)

Dinebra in marcia funebre: coda? Macchè, quella è solo dei quadrupedi.

Riposa In Pista, che prima o poi qualcuno che ti entra in tal cùl lo trovi. Magari ci si fa una bella croce da impalare al posto del cartello di divieto di sosta al di fuori degli spazi delineati.
A giudicare dall'esaltazione dei vu comprà, deduco fosse li da un pezzo a creare altri ingorghi.


giovedì 15 settembre 2016

Cercando giustizia nella morte. Solidarietà femminile? Vince l'invidia


Se dovessimo tirare fuori un esempio recente, citerei la vicenda della ragazza che si è suicidata per via di un video virale messo in rete dal suo compagno, che l'ha vista protagonista: senza fare nomi espliciti, colei che il sesso amò, colei che il sesso filmò, colei che il sesso -indirettamente- la diffamò e colei che infine si suicidò!
Scusate se la frase suona pessima.

Per una donna amare il sesso è già di per sè un delitto, nonchè sinonimo di cattivo costume, figuriamoci filmarsi in privato durante un atto intimo per proprio piacere ed esibizionsimo personali.
Come accennato, pare non sia stata sua volontà far girare il filmato incriminato, bensì il partner che ha pensato ad un infimo tiro mancino.
Non ditemi che se l'è meritato perchè c'è stato un tradimento, non è sicuramente questa la maniera migliore di affrontare un problema (e parlo da persona tendenzialmente vendicativa quando subisce un torto).
Davanti ad una fama impietosa e indesiderata, posso non solo immaginare la terra che ti crolla sotto i piedi, il disagio e il voler cambiare faccia e nome, ma posso anche comprenderlo e respirarlo, giacchè ho subito una esperienza più o meno simile che mi ha vista vittima di diffamazione.
Ed è stato brutto, davvero brutto.
Nel mio caso non si è trattato di erotismo o pornografia, ma di molto molto meno, traducibile come un'esibizione glamour nel mio periodo di fotomodella. Nulla di che, nulla su cui dare importanza, poichè c'era davvero poco da vedere, se non una giovane  ancora impacciata ed ingenua, che sfoggiava una timida parte recitata in cui la vedeva vestirsi ed uscire.
Eppure, quel lieve topless non peggio di quelli sfoggiati dalle millemila modelle nei loro calendari, bastò per appellarmi come troia della città, sì da crearmi intorno una situazione pessima in cui dovetti agire per risolvere il problema.
Denunciare non era possibile, fui sfortunata perchè chi mi diffamò fu furbo, e non potei risalire in alcuna maniera all'autore dello scherzo. Così ci pensò google ad oscurare ogni risultato di ricerca incriminato, e fortunatamente tutto quel che di prima pagina compariva correlato al mio nome, scomparì.
Riuscite ad immaginare l'orrenda sensazione di essere macchiati per sempre, faccia e nome, per non aver commesso nessun crimine e nulla di realmente scabroso? Solo per lo scherzo di qualcuno. Non mi sono suicidata, sono contenta di essere ancora qui, e mi spiace solo che non tutti abbiano avuto la stessa forza.
Però è così signori e signore, lasciate un lembo di pelle nudo, indossate un paio di tacchi con le gambe lunghe, ammettete di amare il sesso e sarete sempre e comunque delle zoccole, per la società.
Un pensiero preoccupante specialmente quando deriva dalle stesse donne, e oggi è a loro soprattutto a cui mi rivolgo, che si ricordano di essere tali solo quando fa comodo loro - e quando non sono vittime di invidia-. Non parlate più di solidarietà femminile, poichè ogni libertà conquistata la calpestate sotto i piedi.
Mi rivolgo a voi, che mi scansionate con la faccia scura quando oso, perchè si, OSO essere bella, e che questo a vostro giudizio mi rende automaticamente una donna superficiale che vende il suo corpo.
Voi che basta il linguaggio dei vostri occhi per sentirvi urlare dentro "ma guarda questa che troia, ammazzati".
A dirla tutta, per quanto io sia un po' dura d'orecchi, non pensate che non vi senta bisbigliare d'invidia alle spalle, nell'invano tentativo di etichettarmi una serie di difetti di cui io stessa ne ignoravo l'esistenza.

Così dite, siete realmente amareggiate per il triste esito che ha avuto la vicenda della fanciulla suicida che amava il sesso e non se ne vergognava? Siete realmente scandalizzate per non poter avere la libertà di ammetterlo senza incorrere in giudizi? Siete davvero sincere quando dite "poverina non se lo meritava"?
Allora prendete atto per prime che c'è sostanziale differenza tra davanti e dietro lo schermo, che è molto più facile giudicare piuttosto che osservare e comprendere.
Magari finitela anche di riservarvi reciproca invidia, competizione e guardare male le altre donne:  tanto ci sarà sempre chi è più figa di voi, senza che debba per forza essere troia, nemmeno se le piace fare filmini osè con il partner, poichè sono certa che se potessi aprire ogni anta del vostro armadio, arriverei alla bara ancor prima di finire di contare le vostre collezioni di scheletri!

"Cammino a testa alta sullo specchio del pavimento con un abito corto e le decollete tacco 15. Quando mi sono vestita, non ho pensato che tale abbigliamento unito al mio fisico slanciato, avrebbe potuto urtare la sensibilità delle altre donne, che avrebbero potuto sentirsi inferiori o avrebbe suscitato in loro invidia. Perchè non sono io la superficiale. Così cammino e sono tranquilla: resto tra i miei pensieri, per la mia strada, non dò fastidio a nessuno e non mi sento ad una sfilata, sono io e basta e mi piaccio così. I gruppetti di ragazze sostano per l'area e chiacchierano tra di loro di cose frivole. Poi, gli sguardi mi si fissano nel momento stesso in cui mi avvicino e passo loro accanto: me ne rendo conto poichè tacciono improvvisamente senza altro apparente motivo. La loro espressione cambia e diviene buia, seguendomi alle spalle mentre proseguo nell'imbarazzo. Non sono sguardi di piacere nè di complimenti, bensì di avversione. Eppure non sono neanche ragazze poi tanto diverse da me, belle, alte e ben vestite, ma per loro sono uno smacco troppo grosso. Così, sentono di dover dimostrare il loro valore, in qualche modo. I commenti conditi di veleno, mi arrivano come colpi nell'orgoglio. Tuttavia so di non essere io ad aver commesso un crimine o aver fatto loro un torto, nel mio peccare di vanità ed essere libera di piacermi. A testa alta continuo ad andare lungo la mia strada, finchè ai loro occhi non divengo un puntino che infine scompare. Solo allora, che non esisto più, tornano serene, riprendendo i discorsi poc'anzi interrotti."

Insultando gli altri non migliorerete nè la vostra condizione nè vi farà sentire meglio, nè arrivare sul piedistallo.
Finchè  non saremo le prime a rispettarci, in questo mondo ci meriteremo sempre lo stupro, per una minigonna, per un tacco alto, per un trucco vistoso, per permetterci la libertà di ammettere che ci piace fare sesso, perchè "siamo noi che ce le cerchiamo". Perchè purtroppo, come detto, è ancora più grave quando sono  le donne stesse vittime di tali e facili ragionamenti (non che per un uomo sia giustificabile, anzi). E' sempre più facile pensare male che bene: scaricando la colpa sulla vittima ci si lava di dosso le colpe di un atteggiamento lesivo, perchè lo sappiamo che è lesivo, ma non ci importa. Anzi, vale la pena assumerlo per farsi una risata e avere l'illusione di essere persone migliori, come nostra ragione di vita.
Una ragione di vita che ha incitato alla morte.

Ma temo proprio che la morte non serve a nulla. O meglio, se ne parlerà come spesso essa comporta, ma non sono certa servirà a  fare giustizia e far tacere i pensieri che si nascondono realmente dietro le facce improvvisamente rammaricate e solidali.
Resta un'ottima Memoria che sottolinea quanto l'umanità sia ipocrita e in grado di cadere in basso, e non mi riferisco di certo a lei.

Baci jellati, anche a voi che vorreste uccidermi con lo sguardo.

Dinè'

Post Mortem: giusto mentre sto concludendo questo mio post, leggo della notizia secondo cui una ragazzina è stata stuprata, e le amiche anzichè aiutarla si sono messe a filmare la scena per poi pubblicare il video su internet.  Eh, benedetta solidarietà,  benedetta coerenza femminile.


sabato 10 settembre 2016

Il Catafalco

Il mio catafalco è pronto.
Mi riferisco alla mia meravigliosa camera da letto proggettata in chiave dark, gotica, barocca,  così soprannominata dai parenti: "ma sembra un catafalco!"
Avevo in mente un'idea ben precisa, ed è una gran soddisfazione vederla ora realizzata, partendo da un render in 3d.
Doveva essere oscura ma elegante, esprimere lusso senza però eccedere troppo nella pacchianità. Odio lo stile moderno, ho sempre amato le vecchie ville, con i loro mobili lavorati, ricchi di fregi barocchi, ma solitamente sfociano in eccessi che sono un pugno in un occhio. Niente foglia d'oro o argento, tutto nero come la morte per i mobili. Niente strass sull'imbottitura della testata del letto, trapuntata.
Jack Aprano è l'artigiano di queste meraviglie barocche, visibili nelle foto più sotto, eccezione fatta per il comò chippendale che ho recuperato in un mercatopoli, ridipinto di nero dalla sottoscritta.
il ripiano è fatto in vetro nero con una decorazione intagliata.
Tutto è in legno massello, e da questo tenebroso armadio ci si aspetta da un momento all'altro l'uscita del conte Dracula!
Perfetto anche per la mia collezione di scheletri, che ormai...
Per l'appunto, manca solo di decorare la stanza con tutte le mie collezioni macabre.
Il pavimento è stata una scelta obbligata, nel senso che è stata l'unico nero lucido a disposizione, con effetto marmorizzato: dire che è splendido è dir poco, molto meglio del solo nero liscio che avevo in mente in principio. La cosa migliore che puoi fare con un pavimento effetto specchio è sostare sopra, calarti le braghe, allargare le gambe e poter ammirare la zona genitale da scorci e punti di vista mai contemplati prima d'ora! Scherzo.
E' stato fatto, in cartongesso, una sorta di "ponte" con i faretti al di sopra della testata del letto, che fa da cornice e crea il giusto effetto teatrale, nonchè aggiunta di illuminazione (dato che i muri sono scuri, e il lampadario gotico un po' più piccolo di quel che mi aspettavo).
Nell'angolo invece figura una meravigliosa poltrona barocca acquistata da le Maisons du Monde, per un angolo relax a cui manca solo una colonna porta vaso, o per appoggiare un libro.
Da ridipingere ci sono gli infissi della finestra e della porta interna, che purtroppo sono ancora bianchi.
L'ambiente è climatizzato con un sistema funzionale senza che si veda.
Ma ora veniamo ai dubbi e le perplessità, perchè la maggiore critica mossa è proprio quella della scelta del colore delle pareti, di questo rosso barocco sabbiato che rabbuia.
Una precisazione: non cerco consigli, sono pienamente soddisfatta della scelta, pur non essendo il rosso il mio colore preferito. Allora perchè?
Non mi importa delle regole del buon interior designer, nè quali siano le fantomatiche leggi mistiche secondo cui i colori sprigionino energie diverse, tipo il rosso non ti fa dormire, "ci vorrebbe un bell'azzurrino pastello!".
Per carità no.
Vi assicuro che qui dentro ci si dorme alla grande, ci si rilassa e non ci si risveglia con gli occhi iniettati di sangue.
E' avvolgente e calda, poichè si presume che una camera da letto non la si usi solo per dormire, anche se va di moda farlo in posti strani, tenevo anche ad un'atmosfera erotica e lussuriosa. Ecco perchè, in parte la scelta del rosso, oltre che per enfatizzare l'aspetto dark vampiresco.

Ma veniamo alle foto e basta chiacchiere, perchè va visto e basta... con la consapevolezza che visto di persona fa molta più scena. (*IMPORTANTE: TUTTE le foto sono di mia proprietà, è vietata la pubblicazione o l'uso senza prima il mio consenso. Per la condivisione, indicate sempre il mio link come fonte originale http://dinebrajella.blogspot.it)


Il comò, originariamente era color...marrone? Con la cornice dello specchio di un marrone alpenlibe urendo però... bleh! Nero è molto meglio, non trovate? 





Su quel letto e su quella poltrona lo ammetto, mi sento una regina cattiva!



Cercate di capirmi: lo so che ho scoperto l'acqua calda, ma non ho mai avuto uno specchio intero, e poter finalmente vedere la mia bella silhouette senza arrampicarmi sulla tavoletta del WC per tentare invano di inquadrarmi nello specchio del bagno, è una bellissima sensazione. L'armadio e il lampadario: il conte Dracula approva.



Questa è la fase pittura all'aperto, a casa dei miei, con vista angolo balcone! Non vi dico come ho ridotto il pennello, manco quando spennelliamo le salme con l'unguento di conservazione!

 Ecco come era in origine il comò, tralasciando la parte laterale già dipinta di nero. Non era male, ma non volevo nulla che fosse marrone o marroncino. Prima di passare la vernice, è stato necessario carteggiare un po' per togliere il lucido.


Questa non c'entra una fossa, o meglio, si e no: taluna angoliera l'avevo presa sempre in un mercatino dell'usato, intenzionata a metterla nella camera da letto poichè era già bella così. Purtroppo non ci stava! Per cui è stata ridipinta di bianco e messa nel salotto (il salotto è al contrario la stanza lucente, il mio "giardino" che dir si voglia).


 Aggiornamento: dimenticavo, Ikea ha uno specchio gotico nelle colorazioni bianco e nero. E' un plasticone chiariamoci, ma ideale per chi cerca qualcosa sul genere senza spendere troppo. Tecnicamente anche questo specchio e la console andavano nella stanza, ma infine penso che qui dia un tocco più raffinato.

Altre definitive foto e condivisioni quando avrò aggiunto i dettagli e resa ancora più macabra, ma... cribbio, c'è modo di modificare o aggiungere delle anteprime per i post, così da non far diventare il blog più lungo della pala dinebresca? Ohibò.


venerdì 9 settembre 2016

Piacenza e Castell'Arquato, tra medioevo e cimiteri


Non sono brava con questo genere di post turistici, ma questa estate mi sono concessa pochi giri a causa di un trasloco che mi ha tenuta impegnata.
Ma io che del resto mi fingo una vispa becchina, potevo forse evitare il tour per i cimiteri della zona?
Un tour fatto di due uniche tappe in realtà, e di cui le foto non sono molte e non rendono giustizia alla bellezza dei posti citati in titolo.

Piacenza è una città magnifica, ha tutto e un sacco di monumenti e castelli nei paraggi che vanno visti, nonchè chiese gotiche e altre strutture architettoniche.
Questa volta però ho insistito per una visita al cimitero, che mi ha entusiasmato per la sua enormità!
Non solo è suddiviso in diverse aree che non sono riuscita a visitare tutte, ma è ricco di monumenti, cripte e tombe davvero sfarzose, regali, imponenti. Sotto le arcate ci sono le famiglie, probabilmente dei più ricchi o numerosi, tra statue, colonne e veri e propri scenari più che semplici tombe. I fori sono sugli scalini, si da permettere la fuoriuscita dei gas.

Purtroppo non sono riuscita a fotografare le mie preferite, ma rimedierò.
C'era la tomba di uno scrittore, e la lapide era rappresentato dal busto scolpito di una donna che usciva dalla terra, reggendo tra le mani un grosso tomo su cui erano incise belle parole d'amore.
Romantico!
Un'altra sembrava un pozzo uscito da uno scenario fantasy.
C'erano le aree di lapidi in fila, semplici sbozzi di pietra senza nomi ma solo numerate, che mi hanno tanto ricordato lo scenario in cui ho giocato nei panni di Dinebra in questo tempo, senza fronzoli.
Il caldo era troppo, è una gita che va fatta quando è fresco, così il tempo è stato davvero poco, ma quanto basta per incitarmi a tornare e ammirare le meraviglie post mortem!









E Castell'Arquato?
Il cimitero non era così vasto, ma di grande bellezza per la sua immersione nel verde, tra cipressi, pini marittimi e altri alberi da me non identificabili per ignoranza, nonchè la bella vista sulle colline attorno, oltre il parapetto.
Castell'Arquato è un posto in cui il tempo sembra essersi fermato, caratterizzato da strutture sopravvissute all'epoca medievale. C'è il castello con la sua bella piazza, le strade sono tutte fatte di sasso e ciottoli, molte viuzze sono troppo strette per essere praticate con i veicoli, ci sono  molti gradini, i soffitti a volta e ogni dettaglio, anche il più moderno, si rifà allo stile, che siano i cartelli di presentazione o i nomi del bar/locande, la disposizione dei fiori, le piante e altro su cui soffermarsi  rimirando gli scorci.
Prima di puntarmi sul suo cimitero, posterò qualche foto del luogo generale:











Se anche voi avete letto "Via A. Scroto", siamo sulla stessa barca, perdonatemi, bara!
Venendo al cimitero, c'è un grande parcheggio dove abbiamo lasciato la macchina comodamente, per poi scendere in paese dopo il tour mortifero.
La prima cosa che mi si è presentata, è la facciata con i cipressi:



Dalla strada che porta in paese, la vista è quella che avete visto più in alto, con la torre. Altre visioni:


Proseguendo verso l'entrata del cimitero: uno stradino fiancheggiato da alberi da un lato, e bocche di lupo dall'altro, collegati ai sotterranei dove ci sono i loculi. Qui, la brezza cadaverica c'è per davvero!


Entrata, l'area è comunque grande, ricca di cripte di mattoni, alcune di architettura gotica. Diversi spazi verdi e, come specificato, i luculi sono per lo più nei sotterranei, che scendono per un paio di piani se non ricordo male.













 





 Quella vetrata colorata era magnifica! Unico difetto? Era una giornata troppo bella, troppo azzurra. Un posto in cui tornarci tra l'autunno e l'inverno, non certo a Ferragosto, dove i picchi massimi di calura e afa hanno reso impossibile godersi il giro con la calma necessaria, boccheggiando in cerca di una fontana d'acqua.
Ai fiori però, l'acqua la danno gratis!