lunedì 3 ottobre 2016

Vodka teskio per una degna becchina... anzi, bekkina!

Io non bevo.

A dirla tutta si, bevo: bevo acqua, del resto sono pur sempre un essere umano con i suoi bisogni quotidiani.
"Purtroppo" non tracanno abbastanza alcolici, il che è diverso, anche perchè l'ultima volta che ci ho provato, sono finita in coma etilico.
I ricordi che conservo su quella vicenda sono tra il "mmah" e il "mumble", e non è che abbia così voglia di parlarne giacchè mi è valso lo zimbello di famiglia.
La cosa che tuttavia mi è rimasta più impressa, tanto da ridestarmi seduta stante (più o meno...), è: cribbio, se mi scappava la pipì.
Io ero su quel letto d'ospedale con la flebo attaccata, e la vescica che non avrebbe retto un minuto di più.
<<Mi scappa la pipì>>, dico all'infermiera.
<<E' normale!>> risponde e aggiunge, tanto per farmi stare peggio <<E probabilmente vomiterai questa notte>>.
<<Non ha capito>> insisto<<Mi SCAPPA. Io la DEVO FAREADESSO!>>
E radiosa:
<<Tranquilla adesso ti mettiamo un catetere vescicale!>>.

Cosa? 
Nella mia testa, molto lentamente, mi ripeto C A T E T E R E.

NO.
No no!
Nononono, nessuno mi avrebbe smutandato e nessuno mi avrebbe infilato alcunchè nei genitali. Così decido e così faccio:
Ormai sul punto di farla addosso, pur di evitare un cannuccia su per l'uretra, mi alzo sulle mie ubriache gambe, trascino il carrellino con la mia flebo, e mi arrangio da sola, scappando in cerca di un bagno.
Immaginatevi una ubriaca trascinarsi la flebo a zonzo per i reparti.
Questa procedura si è ripetuta altre quattro o cinque volte, inutile dirvi di non imitarmi, visto che con l'ago in vena mi sono fatta malissimo, ma il bello è che l'infermiera manco si è accorta.
C'era tanta gente, era un capodanno precisiamo!

Comunque, tutto questo per spiegare perchè non amo superare certi miei limiti, e come mai dopo quella vicenda non ho più osato pasticciare con gli alcolici.
Magari un limoncello quella volta ogni tanto, che per qualche ragione a me ingota risulta afrodisiaco, oppure un Cynar per mantenere la mia nomea di "carciofa".
Quando mi trovo al supermercato, è difficile trovarmi bazzicare nella sezione dei vini e dei super alcolici.
Ieri però, per qualche ragione, ho desiderato inoltrarmi tra quei sinistri scaffali.

Qualcosa mi chiamava.

Qualcosa che è un segno, che la jella è sempre con me, perchè come metto piede nel reparto e alzo lo sguardo, mi si affaccia lei:
una magnifica bottiglia di vodka A FORMA DI TESCHIO.
Meraviglia per una becchina del mio calibro.
Torno a casa felice, iniziando a cercare su internet le ricette che impiegano la Vodka in cucina, poichè chiaro che non la berrò.
Io l'ho comprata per la bottiglia!




 E' ottobre dopotutto, finalmente anche per me è tempo di shopping (mortifero), approfittando della commercializzazione Halloweeniana!


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